Antoine Bougaunville, 1766 - grandinavigatori

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Antoine Bougaunville, 1766

I grandi navigatori > Gli esploratori del Pacifico 1568 - 1766
Tahiti perles
Tahiti
Aristocratico, diplomatico, matematico, soldato, navigatore, il conte Louis Antoine de Bougainville era veramente un uomo del suo tempo, una creatura dell'Illuminismo francese. Nato a Parigi nel 1729,

si guadagnò grande fama compiendo la circumnavigazione del globo (1766-69)

e scrivendo poi un libro sulle avventure del viaggio che ebbe larghissima diffusione in tutto il mondo. La sua impresa, fu in breve tempo oscurata da quella di Cook, ma egli continuò a essere onorato in Francia come un eroe. Bougainville, capitano di vascello della Marina militare francese durante la Rivoluzione americana e poi feldmaresciallo, fu uno dei pochi aristocratici che sopravvisse con onore alla Rivoluzione francese.
Antoine de Bougainville
Bougaiville
Le nazioni che attraversano periodi difficili cercano spesso di ravvivare l'orgoglio in patria e il prestigio all'estero con imprese spettacolari.

Fu così che la Francia di Luigi XV, dissanguata dalla Guerra dei Sette Anni contro l'Inghilterra, decise nel 1766 di finanziare una spedizione che compisse la circumnavigazione del globo.

Questa impresa era già stata portata a termine almeno 13 volte, ma mai da un francese.

Re Luigi voleva cercare anche di compensare la perdita delle colonie in India e nell' America Settentrionale con l'eventuale scoperta di nuovi territori nell'Oceano Pacifico, la sconfinata distesa d'acqua quasi inesplorata.
La guerra dei 7 anni tra Francia ed Inghilterra
guerra 7 anni
Al comando della spedizione, il Re pose uno dei più brillanti ufficiali dell' esercito francese, il trentaseienne Louis Antoine de Bougainville.

A 22 anni Bougainville aveva scritto un trattato sul calcolo integrale
che l'aveva reso famoso in tutto il mondo, ma poi, invece di dedicarsi alla matematica, aveva preferito diventare un Moschettiere Nero e si era dato tanto da fare che in Canada, durante la Guerra dei Sette Anni, era diventato l'aiutante di campo del famoso generale Louis Montcalm.

Ritornato in Francia carico di decorazioni e con il grado di colonnello,
Bougainville aveva colonizzato a proprie spese "per la gloria della Francia" l'Isola Falkland Orientale.
Bougainville era più soldato che marinaio, ma Luigi XV non ebbe esitazioni ad affidargli il comando de La Boudeuse , una nuovissima fregata con 26 cannoni e di una robusta nave per i rifornimenti, L'Étoile.

La Boudeuse
Boudeuse
Sui due velieri erano imbarcati 400 uomini di equipaggio, 11 ufficiali e 3 volontari: il principe di Nassau-Siegen, un nobile amante delle avventure; il giovane astronomo Pierre Antoine Véron, e Philibert de Commerson, un naturalista di mezza età che aveva con sé il proprio valletto, un giovane effeminato di nome Baré.

La Boudeuse salpò da Nantes il15 novembre 1766. Le sue capacità furono subito messe alla prova:
la sua nave era appena arrivata in mare aperto che una tempesta le spezzò l'albero di gabbia, costringendola a rifugiarsi a Brest per le riparazioni.

L'Étoile, che era all'ancora nel porto di Rochefort, fu danneggiata così malamente, che dovette ritardare di tre mesi la partenza per le Isole Falkland dove aveva appuntamento con La Boudeuse.

Nantes Brest
Il comandante Bougainville, prima di lasciare l'Atlantico meridionale per raggiungere il Pacifico, doveva compiere una delicata missione diplomatica:

le Isole Falkland, dovevano essere consegnate alla nuova alleata, la Spagna, che dominava i territori più vicini a quelle isole, cioè l'Argentina.

In cambio delle Falkland, la Spagna aveva, pur con somma riluttanza, accordato a Bougainville il permesso di navigare nel Pacifico.

Luigi XV aveva decretato che quelle isole erano troppo piccole, spoglie e povere per poter diventare una colonia fiorente; egli sperava inoltre che Bougainville scoprisse terre molto più ricche nel Pacifico.
Le isole Falkland
Falkland island
Per una serie di problemi per lo più dovuti ai ritardi dell'Etoile, solo dopo un anno dalla partenza la spedizione raggiunse lo Stretto di Magellano.
Imboccato finalmente lo stretto, le navi avanzarono cautamente in quello squallido e brullo labirinto di isole, promontori, baie e canali.
L'8 dicembre Bougainville fece calare le ancore nella baia che ora porta il suo nome e scese a terra, accolto da un gruppo di Patagoni. "Essi ci abbracciarono, e ci strinsero la mano, gridando continuamente shawa, shawa ... Quella brava gente sembrava veramente contenta del nostro arrivo".
Quando Bougainville diede l'ordine della ripartenza, i Patagoni suonarono una serenata e mentre le navi alzavano le vele e si allontanavano: "Non potemmo fare a meno di urlare a nostra volta shawa così forte che la parola risuonò per tutta la costa".

Stretto di Magellano
Stretto di Magellano
All'inizio del 1768 le navi erano nel tratto sud-occidentale dello stretto.
"Il tempo era orribile, con pioggia, neve, vento gelido, e burrasca".

Il 6 gennaio, gli esploratori, cercando un ancoraggio riparato, furono costretti controvoglia a ricevere a bordo alcuni indigeni, che divorarono tutto quanto riuscirono ad afferrare. Bougainville ebbe "difficoltà a sbarazzarsi di questi ospiti riottosi e disgustosi" che avevano inoltre, "una puzza insopportabile".

Finalmente, il 26 gennaio, dopo 52 giorni trascorsi nello stretto, il comandante poté ammirare la vista che fece piangere di gioia Magellano: " ... un orizzonte immenso, non più cinto da terre, e un mare mosso, con onde da occidente, che annunciava un grande oceano".

Finalmente nell'Oceano Pacifico
Pacific view
Bougainville iniziò a navigare in direzione nord-ovest:
ogni giorno L'Étoile si allontanava da La Boudeuse verso sud fino
al limite della visibilità, e poi si riavvicinava al calar della notte;
con questo metodo le due navi controllavano una zona di oceano molto più vasta di quanto avrebbero potuto fare se avessero navigato ravvicinate.

Per mantenere sano l'equipaggio, Bougainville faceva usare rimedi già collaudati contro lo scorbuto; tra cui acqua e aceto in cui venivano gettate pallottole incandescenti e acqua con l'aggiunta giornaliera di succo di limone, preparato con agrumi in polvere. Queste misure diedero dapprima buoni risultati, ma la mancanza di frutta e di verdura fini per far sentire i suoi effetti:
alla fine di marzo quattro marinai soffrivano di scorbuto.
Bougainville cominciò a scrutare ansiosamente l'oceano alla ricerca di terre dove sbarcare.

Scorbuto a bordo della Boudeuse
scorbuto
Il 21 marzo un marinaio prese un tonno "nel cui ventre trovammo alcuni pesciolini non ancora digeriti di specie che non si allontanano mai molto dalle coste". Il giorno successivo furono avvistate cinque isole, e le navi cambiarono rotta, dirigendosi verso la più vicina.
Purtroppo quell'Eden era circondato da scogli e le altre isole erano inaccessibili.

Prima che le navi si allontanassero, Bougainville rimase stupito nello scorgere un gruppo di uomini alti dalla pelle color bronzo. "La mia prima congettura fu che si trattava di europei naufragati sull'isola" ma un nugolo di frecce lo convinse che le sue deduzioni erano sbagliate.
Egli chiamò quelle isole, che formano il nucleo centrale delle Tuamotu, "Arcipelago Pericoloso".

Nei giorni successivi furono avvistate altre isole, ma nessuna offriva acqua, cibo o riparo.
Finalmente il 2 aprile 1768 si profilò all'orizzonte una terra: "Ci dirigemmo a nord rispetto a essa, per vederla meglio, quando avvistammo un'altra terra in direzione O-N-O, la cui costa non era altrettanto alta, ma si stendeva per lungo tratto davanti ai nostri occhi ... "

Bougainville aveva trovato - ma non scoperto - la più bella isola del Pacifico:
Tahiti.

Tahiti
Tahiti
All'inizio, Tahiti si comportò come una sirena: tenne lontane le navi francesi con una bonaccia, poi scomparve dietro un vela di foschia, infine presentò un litorale battuto dalla risacca e apparentemente senza porti riparati. Solo il 6 aprile le navi riuscirono a superare le scogliere esterne della Laguna Hitiaa e subito si accalcarono intorno a La Boudeuse tante canoe che il comandante ebbe difficoltà a trovare un buon ormeggio.

Egli fece anche fatica a "tenere al lavoro i 400 marinai francesi, che da sei mesi non vedevano delle donne".
Le canoe erano piene di ragazze, "per la maggior parte nude"
inviate per invitare i visitatori a terra.

Una di quelle "belle ragazze" si arrampicò sul ponte di comando de La Boudeuse mentre i marinai stavano ancora manovrando l'argano. "La ragazza lasciò cadere con noncuranza il pezzo di stoffa che la copriva e apparve agli occhi dei marinai come Venere al pastore frigio ... l'argano non fu mai azionato con maggior alacrità che in questa occasione".

Tahitiana
Bougainville, passeggiando in valli verdissime al suono di flauti e accettando doni di fiori e di frutta "vide l'ospitalità aperta, la tranquillità, la gioia innocente e tutte le apparenze della felicità", ma non si accorse degli incesti, degli infanticidi, delle rigide distinzioni di classe sociale che un altro esploratore più obiettivo avrebbe descritto di li a poco.

Pare che alcuni membri dell'equipaggio fossero meno affascinati dalle qualità degli indigeni di quanto non fosse il comandante; l'assoluta mancanza di moralità e il ladroneccio attraevano e nello stesso tempo disilludevano i marinai. i
Il 10 aprile fu trovato un indigeno assassinato e due giorni dopo
altri tre furono colpiti con la baionetta da soldati de La Boudeuse.
Furono arrestati quattro indiziati, ma non riuscendo a stabilire le responsabilità di ognuno, Bougainville offrì allora scuse formali a Ereti, il capo dei Tahitiani, e con il suo nobile portamento riuscì a superare le difficoltà del linguaggio e a ristabilire relazioni amichevoli.
I Francesi percepirono di non essere i primi Europei a visitare Tahiti:
un isolano, vedendo l'arsenale di armi da fuoco a bordo de L'Étoile, gridò pum-pum! e fece segno di morire; notarono in seguito altri segni della visita effettuata dal capitano inglese Samuel Wallis solo otto mesi prima, ma ciò non impedì a Bougainville di prendere formalmente possesso dell'isola a nome della Francia.
Il 15 aprile la flotta riprese il mare.
Lo sbarco di Wallis a Tahiti
Wallis
Dopo Wallis e Bougainville altri navigatori si innamorarono di
Tahiti e delle belle Tahitiane.
Baunty
Ereti segui La Boudeuse al largo oltre la scogliera con la sua canoa piena di doni e di ragazze in lacrime. Come ultimo favore chiese a Bougainville di prendere con sé un indigeno, Ahutoru, che desiderava vedere il mondo.
Il comandante acconsenti ad accettare quel ricordo vivente di Tahiti
e diede ad Ahutoru il permesso di salire a bordo.
Il 3 maggio 1768 la spedizione, navigando verso occidente, raggiunse un gruppo di isole che Ahutoru credette fossero la Francia; si trovavano invece nell'
Arcipelago delle Samoa, scoperte da Jacob Roggeveen nel 1722

Egli rimase grandemente deluso quando capì di essersi sbagliato e chiese di parlare con gli indigeni incuriositi che si avvicinavano in canoa. Ahutoru si rivolse loro nella sua lingua, ma essi non lo capirono.
Gli indigeni delle Samoa si dimostrarono ostili e disonesti, e il comandante, conscio che la spedizione era in viaggio ormai da un anno e mezzo, e preoccupato anche per le vettovaglie che avevano perso da un pezzo la freschezza, decise di proseguire verso ovest.
Samoa
Quando le navi, il 22 maggio, giunsero alle Isole Espiritu Santo nelle Nuove Ebridi, (scoperte dal portoghese Pedro de Quiros),  l'equipaggio era stato nuovamente colpito dallo scorbuto.
" Scesi a terra in un'isola, che a causa delle malattie degli indigeni fu chiamata Isola dei Lebbrosi (l'attuale Obama)";  Bougainville decise di proseguire. Prima di lasciare l'arcipelago,

il comandante volle verificare una voce che si era sparsa a bordo,
relativa a Baré, un effeminato marinaio.
"Baré, con il viso inondato di lacrime, mi confessò di essere una donna ...
che sapeva che dovevamo compiere la circumnavigazione del globo,
e che questo viaggio aveva acceso la sua curiosità".

Bougainville fu più divertito che adirato, rendendosi, tra l'altro, conto che la Baré sarebbe stata la prima donna a compiere la circumnavigazione del globo. "Se le due navi avessero fatto naufragio su un'isola deserta in pieno oceano, il destino della Baré sarebbe stato singolare".

Una donna a bordo
Marinaio donna
Il 29 maggio le Nuove Ebridi scomparvero all'orizzonte e, per una settimana, i due velieri navigarono verso ovest con il vento in poppa.
Alle 11 di sera del 4 giugno, nel chiarore della luna apparve a prua una lunga linea di frangenti che brillavano chiari sullo sfondo scuro dell'orizzonte: la loro presenza sembrava indicare una scogliera o un banco di sabbia. "Alcuni marinai videro una terra a sud-ovest dei frangenti".

La spedizione aveva raggiunto le propaggini della Grande Barriera Corallina e quel lontano barlume di una terra era la costa dell' Australia.

Ora si vedevano spuntare tra i flutti cuspidi di corallo e il comandante decise di cambiare rotta e dirigersi verso nord; egli non fu tentato di cercare un varco nella Grande Barriera, avendo concluso che "non vi era da aspettarsi alcun vantaggio" da un'esplorazione al di là di essa.

Barriera corallina australiana
barriera corallina australiana
Da quel momento, le sorti della spedizione mutarono in peggio.

La Nuova Guinea, le cui montagne cinte di nebbia furono avvistate il 10 giugno, sembrava fertile e allettante, ma Bougainville trascorse due settimane a lottare contro i venti e la corrente che lo trascinavano contro la costa meridionale dell'isola; terrorizzato di essersi perso in quello che sembrava un immenso golfo tempestoso (era invece lo Stretto di Torres, da cui avrebbe potuto passare senza ostacoli nell'Oceano Indiano) il comandante, superando ostacoli quasi insormontabili, riuscì faticosamente a portarsi verso est.
Stretto di Torres
Furiosi venti contrari allentarono le sartie degli alberi, montagne d'acqua alte quanto le navi gettarono sui ponti sabbia e alghe e una nebbia fittissima costrinse i due velieri a tenersi in contatto a colpi di cannone.

Finalmente il 26 giugno, la piccola flotta riuscì a doppiare la punta sud-orientale della Nuova Guinea, che Bougainville chiamò Capo Deliverance
Dopo due giorni apparvero alcune isole: erano le isole Salomone

Salomon island
Le isole Salomone furono scoperte due secoli prima dell'arrivo di Bougaiville da
Alvaro de Mendana de Neyra
che salpò con due navi, la Los Reyes e la Todos Santos, da Callao, in Perù, il 20 novembre 1567, con a bordo circa 150 persone tra navigatori, soldati, sacerdoti e schiavi.
Il 7 febbraio 1568 sbarcorono su di una delle isole dell'arcipelago battezzandola Santa Isabel. Furono esplorate le vicine isole di Malaita, Guadalcanal, Makira e Choiseul.
Inizialmente l'acoglienza dei  nativi locali fu benevola, ma ben presto i rapporti degenerarono provocando incomprensioni, ritirate, riappacificazioni, furti e violente rappresaglie.
Il 7 agosto 1568, fu presa la decisione di tornare in Perù.
Isole Salomone
Isole salomone
Isole Salomone: Guadalcanal
Guadalcanal

Una spedizione più grande fu pianificata nel 1590, composta da quattro navi e 378 uomini, tra cui donne e bambini per stabilire una colonia sulle isole Salomone. Nel viaggio una nave finì dispersa, le altre raggiunsero l'arcipelago e fondarono una colonia sull'odierna Graciosa Bay .

L'insediamento fu in breve tempo messo a dura prova da divisioni interne e da una mortalità crescente: nel breve iniziò a cadere a pezzi.
Lo stesso Mendaña morì il 18 ottobre 1595.

Il 30 ottobre Pedro Fernández de Quirós decise di abbandonare l'insediamento con le tre navi rimaste, ma nel viaggio di ritorno la fregata che trasportava il corpo di Mendaña scomparve.
A distanza di due secoli dalla scoperta delle isole Salomone, di cui peraltro non si era determinata la longitudine, di queste isole si sapeva poco o niente.

Bougainvlle cercò di attraccare sull'isole di Choiseul,

ma sciami di indigeni della Melanesia cercarono di far allontanare i visitatori con "grida orribili" e nugoli di lance e di frecce. Durante la scaramuccia che segui, i marinai catturarono una canoa nella quale trovarono "una mascella umana, mezzo arrostita"; tale vista non incoraggiò i Francesi a fermarsi e le navi proseguirono alla ricerca di un lido più ospitale.
Lungo la costa della Nuova Irlanda la flotta trovò finalmente un ancoraggio adatto, Porto Kambotorosch, una baia deserta in cui si gettavano quattro torrenti d'acqua dolce. Disgraziatamente, nella giungla prospiciente vi erano poche piante adatte a combattere lo scorbuto e gli scorpioni e i serpenti di mare rendevano pericolose la caccia e la pesca. La pioggia tropicale che aveva continuato a cadere incessantemente da quando avevano doppiato il Capo Deliverance, corrodeva il morale dell'equipaggio ed ostacolava i lavori di riparazione delle navi squassate dalle tempeste.

Bougainville non poté neppure provare l'orgoglio della scoperta:
uno dei suoi marinai trovò "un pezzo di una piastra di piombo, sulla quale si potevano leggere alcune parole inglesi spezzettate:
' ... HOR'D HERE ... ICK MA]ESTY'S"'.
Solo verso la fine del suo viaggio, Bougainville venne a sapere chi lo aveva preceduto: il navigatore inglese Philip Carteret, che era sbarcato in quell'isola parecchi mesi prima.
Isole Salomone: Choiseul
Choiseul Isole Salomone
Nuova Irlanda: Porto Kambotorosch
Porto Kambotorosch
Molucche
Mentre le navi erano alla fonda si scatenò un terremoto di violenza eccezionale: per due minuti il mare si sollevò con furia irresistibile; sembrava che la natura volesse predire un destino infausto alla spedizione.

Bougainville, riprese il mare il 24 luglio, deciso a raggiungere le Molucche,
un possedimento olandese, anche a costo di morire di fame.

I Francesi rischiarono proprio di morire di fame: a metà agosto, la poca carne salata rimasta sulle navi era in tale stato di decomposizione che solo i più gagliardi riuscivano a mangiarla. Alcuni giorni dopo, morirono , le prime vittime dello scorbuto.

Isola di Buru
Al tramonto del giorno 30 agosto 1768, i Francesi videro brillare fuochi all'orizzonte; poco dopo mezzanotte, "il  piacevole profumo delle piante aromatiche che abbondano nelle Molucche ... ci annunciò la fine delle nostre calamità". Il giorno successivo, gli esploratori emaciati sbarcarono nel piccolo insediamento olandese nell'Isola di Buru e furono accolti con simpatia dai residenti bianchi, che offrirono loro un lauto pranzo. ondizioni".
Isola Mauritius
Isola Mauritius
Bougainville aveva ancora davanti a sé un viaggio di sette mesi e mezzo, ma le esplorazioni relative alla circumnavigazione erano terminate.

Riposati, rinfrescati, e in massima parte guariti, i Francesi proseguirono la traversata fermandosi a Batavia.

Bougainville, alla ricerca di luoghi pili salubri, ordinò alle navi di
proseguire fino alla colonia francese dell'Isola Maurizio, nell'Oceano Indiano,
dove i malati poterono essere ricoverati in ospedale e le navi furono revisionate prima di affrontare l'ultimo tratto del viaggio.
Saint Malò
Saint Malò
Ormai la spedizione poteva dirsi terminata e non era più necessario che i due velieri viaggiassero di conserva; L'Étoile rimase all'Isola Maurizio per il carenamento, mentre La Boudeuse prosegui in dicembre alla volta della Francia.

La nave gettò l'ancora a St. Malo il 16 marzo 1769 e
Bougainville fu accolto come un trionfatore.
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