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Spagna : Cristoforo Colombo

Navigatori > Cristoforo Colombo
dove nacque
Nato a Genova nel 1451 Cristoforo ebbe probabilmente assai poca istruzione tradizionale.
  • Figlio di un abile tessitore, non provò interesse per il mestiere paterno ma senti sempre un'irresistibile attrazione per il mare e per le veloci navi che solcavano il mediterraneo. In una lettera lo stesso afferma di aver iniziato a navigare all'età di quattordici anni.
  • Quel che si sa per certo è che nel 1470 la famiglia del futuro navigatore si trasferì a Savona, città nella quale il padre aveva rilevato la gestione di una taverna.
  • Il primo ad abbandonare Savona fu il fratello Bartolomeo che cominciò la vita del marinaio ed appassionandosi all’attività di cartografo. In questo campo raggiunse risultati eccellenti tanto da diventare cartografo alla corte del re Joao II del Portogallo.
  • Anche Cristoforo, attratto dalla vita sul mare lasciò Savona.

Incendio a bordo
naufragio
Nel 1476 Cristoforo aveva 25 anni, era alto e con una a capigliatura rossa.
Decise di raggiungere il fratello da tempo emigrato in Portogallo, ma il suo viaggio fu drammatico: l'imbarcazione su cui era imbarcato fu attacata e affondata dai pirati.
Fortunatamente Colombo si salvò raggiungendo a nuoto una spiaggia del Portogallo.

Raggiunse a Lisbona il fratello Bartolomeo e lavorò come cartografo pur continuando la propria carriera come capitano di navi mercantili. In quel periodo, Colombo raggiunse con navi portoghesi l'Islanda e le coste dell'Africa occidentale.
Rimase in quel paese per diversi anni, si sposò, ebbe un figlio e fece discreta fortuna; quando la giovane moglie morì, avrebbe potuto continuare la sua esistenza come capitano mercantile nelle acque del Portogallo, ma l'orizzonte che si stendeva verso occidente, lo tormentava continuamente, facendogli sognare ricchezza e gloria.

orizzonte
L'esperienza di Colombo
l'esperienza di Colombo

Colombo era assolutamente sicuro che, in qualche punto a occidente oltre l'orizzonte, vi fosse la mirabolante terra dello Cipango (Giappone) descritta da Marco Polo, e le "Indie" favolose, ricche di spezie.
Ai tempi di Colombo, Indie era un termine vago, assai usato per indicare tutta l'Asia orientale. Per anni i Portoghesi avevano cercato verso est una rotta per raggiungere tutte quelle ricchezze, mentre Colombo era sicuro che la rotta più breve fosse quella in direzione ovest.

cipango
          Mappamondo di Martin Behaim
martin Behaim
Come oggi ben sappiamo, i suoi calcoli contenevano alcuni errori. Come la maggior parte delle persone colte del suo tempo, Colombo credeva che la Terra fosse rotonda, ma nessuno sapeva esattamente che dimensioni avesse.
Confrontando gli scritti di dotti cosmografi alla ricerca di fatti e di cifre che convalidassero le sue teorie, Colombo si convinse che il globo era molto più piccolo di quanto non sia in realtà, e, mettendo insieme tante piccole informazioni giuste e sbagliate, si persuase che l'Asia si estendeva verso est molto più di quanto non avvenga effettivamente;
Sovrapponendo quest'Asia troppo grande a un globo troppo piccolo, arrivò alla conclusione, per lui molto logica, che la distanza tra il Portogallo ed il Giappone fosse di 2.500 miglia, una traversata non impossibile per qualsiasi abile navigatore.
Per diversi anni Colombo rimuginò le proprie teorie, discutendo la sua rotta breve per le Indie con tutti quelli che erano disposti ad ascoltarlo.


               I calcoli di Eratostene
In realtà, la distanza tra il Portogallo e il Giappone è di 10.600 miglia, ed è interrotta dal continente americano e c’era chi già nell’antichità, Eratostene, era riuscito a determinare la reale dimensione della terra
Eratostene
Infine, nel 1484 il testardo capitano riuscì a presentare al re del Portogallo Joao II un progetto per provare la propria rotta. I consiglieri del Re si opposero al suo progetto, dichiarando - a ragione - che Colombo aveva notevolmente sbagliato le distanze per difetto.

Deluso, Colombo lasciò il Portogallo e sollecitò il patronato di Ferdinando e Isabella di Spagna. Fu presentato alla Corte spagnola nel maggio 1486 e riuscì a ottenere subito l'appoggio della regina Isabella. I Sovrani ascoltarono attentamente Colombo che spiegava il suo progetto, citando tutte le autorevoli fonti che sembravano convalidare la sua teoria.
IL Re e la Regina rimasero favorevolmente impressionati dall'onestà, dalla sicurezza e dalla vastità delle cognizioni geografiche del capitano; erano, inoltre, stuzzicati dall'idea di poter battere il Portogallo nella ricerca di una via marittima per raggiungere le ricchezze delle Indie.

Ferdinando e Isabella
                Hernando de Talavera
Non passò molto tempo e il Re nominò una commissione di "dotti studiosi e validi marinai" che esaminasse la proposta di Colombo, e concesse a lui una piccola rendita.
La commissione, presieduta dal vescovo Hernando de Talavera, se la prese con calma e, nel 1488, non aveva ancora raggiunto una decisione.

Nel frattempo Cristoforo aveva cominciato a frequentare assiduamente Beatriz Enriquez de Harana divenendone l’amante e da cui ebbe un figlio: Fernando ai cui scritti si deve la maggior parte delle informazioni oggi disponibili su Colombo.



Hernando di Talavera
                   Torre di Belen                                  simbolo e memoria dell'importante ruolo del Portogallo nelle grandi esplorazioni
Colombo, spazientito dalla mancanza di decisioni da parte della Commissione insediata da Isabella, ritornò a Lisbona per sollecitare di nuovo l'appoggio di Joan II.
Arrivò giusto in tempo per essere presente al ritorno del navigatore portoghese Bartolomeu Diaz, con la notizia che aveva doppiato l'estrema punta meri-dionale dell' Africa.
Ora che era stata trovata la rotta a sud dell' Africa, il Portogallo si era praticamente già assicurato la scoperta di una rotta a est per l'Asia; il re perse quindi ogni interesse alla proposta di Colombo.
I passi compiuti, presso i Sovrani d'Inghilterra e di Francia, non avevano dato risultati, per cui Colombo non ebbe altra scelta che aspettare le decisioni della commissione nominata da Isabella.
Torre di Belen
piano inattuabile
La risposta arrivò infine nel 1490: i consiglieri nominati dalla corona dichiararono il piano totalmente inattuabile.
l Sovrani si rifiutarono, quindi, di finanziare il progetto di Colombo, ma Isabella, nonostante tutto, continuava ad avere fiducia nel tenace capitano genovese
Colombo coltivò un’influente amicizia con Luis de Santagel, tesoriere della corona e scaltro uomo d’affari.
Santagel partì alla riscossa.

La Spagna aveva appena riconquistato Granada, ultima roccaforte dei mori, e nel paese c’erano numerosi giovani nobili che reclamavano l’assegnazione di nuove terre per i servizi resi alla corona nella conquista di Granada.
La soluzione per Santagel era quella di trovare nuove terre oltremare ed in questo senso cominciò a sensibilizzare i reali di Spagna.
Quando verso la fine del 1491 Colombo ritornò a corte, spiegando una volta di più tutta la sua teoria; fu nominata una nuova commissione, che questa volta
diede parere favorevole sull'impresa delle Indie
Santagel trovò fondi per un milione e mezzo di maravedis, Colombo ne aggiunse di tasca sua 250.000 e la corona impose una tassa sui macellai per raccogliere i fondi necessari a pagare gli equipaggi: totale due milioni di maravedis.

Louis Santagel
I lunghi anni di inutile attesa non avevano umiliato Colombo, anzi lo avevano reso più baldanzoso che mai. Con una fiducia in sé stesso che rasentava l'arroganza, egli specificò ai sovrani le sue richieste di compenso, insistendo per essere nominato, in caso di successo:
    • Ammiraglio del Mare Oceano,
    • Viceré e Governatore di tutti i territori eventualmente scoperti,
    • richiedendo anche il 10% su tutte le future rendite delle colonie.
La risposta. dei sovrani fu un secco "No" .
Fortunatamente, Luis de Santangel, intervenne e persuase la Regina che il costo della spedizione non era esorbitante al confronto dei guadagni potenziali. Il 17 aprile 1492 i Sovrani posero fine a otto anni di frustrante attesa e acconsentirono a tutte le richieste di Colombo.
piano approvato
la storia di Colombo prosegue attraverso i suoi 4 viaggi
e non perdetevi Colombo raccontato dallo storico Ruggero Marino
 
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