Clipper - grandinavigatori

Vai ai contenuti

Menu principale:

Clipper

Le loro imbarcazioni
Royal clipper


Agli inizi del 19° secolo (inizio 1800) le esigenze sono cambiate. Ci vogliono navi che raggiungano le Colonie d'Oriente e portino merci risparmiando tempo, pertanto più affinate, prive di decori e naturalmente più invelate. Si modificano le vecchie strutture e si arriva ad un veliero armato a tre alberi con vele quadre e con la prua affilata.

Il primo grande progettista è un americano, John Willis Griffith, autore del Rainbow, il quale afferma che la nave, a parità di stazza, deve essere più lunga e con la prua sottile. Lo stesso progettò anche il Sea Witch, altro clipper che raggiunse la meta a tempi di record.

Sea Witch
Sea Witch
Proprio per incrementare la velocità questi vascelli disponevano di una superficie velica superiore a quella delle navi a loro equivalenti e ciò le rendeva difficili da manovrare. Tutta la nave era progettata per raggiungere la massima velocità possibile tanto da sacrificare anche la capacità di carico della nave stessa.
Un Clipper poteva raggiungere facilmente una velocità di 9 nodi (16 km/h),
con in qualche caso punte di 20 nodi (37 km/h), quando la velocità massima delle altre navi era di 5 nodi (9 km/h) scarsi.
.
Clipper velatura
Royal Clipper
Flying Cloud
Flying Cloud

Nel 1850 il costruttore Donald McKay, famoso tra i costruttori americani di clipper, procede al varo dello Stag Hound che risulta essere il più grande mercantile di quel tempo. L'anno successivo viene però varato il Flying Cloud che lo supera: stazza di tonnellate 1750, lunghezza metri 70 e larghezza metri 12,50. Quest'ultimo raggiunge anche velocità impensabili con punte di 18 nodi.
La grande importanza della velocità, con la conseguente fama e le richieste di costruzione raggiunte dai clipper, la si capisce subito se si pensa che, nella seconda metà del 1800, esistevano due rotte commerciali importanti: Cina - Inghilterra per il tè e Australia - Inghilterra per la lana; il prezzo maggiore veniva fissato dalla prima nave che raggiungeva il porto.

Cutty Sark
I Clipper furono le navi preferite per il trasporto di carichi poco ingombranti e molto redditizi come le spezie, la seta, la lana o il tè. Il valore di questi carichi poteva raggiungere cifre favolose come i 2.000.000 di dollari del carico del Challenger che trasportò il più grande carico di tè tra la Cina e la Gran Bretagna.
Con queste cifre in gioco si sviluppò una feroce competizione, molto popolare e seguita da tutti i giornali inglesi dell'epoca, tra i diversi equipaggi e le diverse compagnie di navigazione che diede origine a quella che venne chiamata
la Great Tea Race.
Questa competizione avveniva sulla rotta di 15.000 miglia (27.780 km) tra Shanghai e la Gran Bretagna. Veniva vinta dalla prima nave che giungeva in porto in Inghilterra. Inizialmente il record era di 113 giorni di traversata che successivamente, nel 1866 venne portato a 90.
Una grande gara, che durò per vari anni, coinvolse in particolare due Clipper:
      • il Thermopylae e
      • il Cutty Sark.


Fu il Thermopylae a comparire per primo sulla scena. Il suo equipaggio era composto da 34 uomini accuratamente selezionati e raggiungeva una velocità di 15 nodi (28 km/h). Nel suo primo viaggio, effettuato nel 1868 raggiunse l'Australia in 60 giorni. Il Cutty Sark venne varato il 22 novembre 1869 ed era pensato quale risposta al Thermopylae.
Le due navi erano molto simili e pertanto il risultato dipendeva dalle capacità dei rispettivi equipaggi e dalla fortuna.
Il primo confronto si ebbe nel 1872 e vide vincere il Thermopylae in 53 giorni sebbene il Cutty Sark fosse rimasto in testa per gran parte della traversata. Fu una tempesta, che colpì in pieno il Cutty Sark mentre risparmiò il Thermopylae, a decidere le sorti del confronto. In ogni caso nonostante i danni riportati il Cutty Sark fu magistralmente condotto a destinazione giungendo con soli sette giorni di ritardo.
Cutty Sark
Cutty Sark
American tea clipper
american tea clipper
L'epoca d'oro dei Clipper durò dal 1840 al 1870 circa.

In seguito le navi a vapore divennero, grazie all'apertura del Canale di Suez, che le navi a vela non potevano percorrere, molto competitive. Le navi a vela invece dovevano ancora seguire la rotta che passava per il Capo di Buona Speranza, circumnavigando l'Africa.

Nel 1870 i vapori circolanti superano i velieri per numero.
Nel 1875 solo 3 paesi, Canada, Norvegia, e Italia costruivano ancora navi a vela.
 
Copyright 2015. All rights reserved.
Torna ai contenuti | Torna al menu