William Speirs Bruce 1903 - grandinavigatori

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William Speirs Bruce 1903

I grandi navigatori > Gli esploratori dell'Antartide 1820 - 1917
William Speirs Bruce nacque a Londra.
Dopo aver frequentato un collegio a Norfolk, fu spinto dalla famiglia a seguire le orme paterne e ad studiare medicina presso l'università di Londra.
Seguì con passione i corsi organizzati da Patrick Geddes che si svolgevano presso la Royal Scottish Marine Station e riguardavano l'oceanografia, scienza che all'epoca era ancora relativamente poco nota.
Hugh Robert Mill, uno scozzese che all'epoca collaborava con la Royal Geographical Society raccomandò Bruce come naturalista e medico per la nave baleniera Balaena destinata ad una spedizione di caccia nei mari antartici.




Nel 1892 William era quindi a bordo della Balaena, che faceva parte di una piccola flotta di navi baleniere (Dundee Antarctic Whaling Expedition) salpata da Dundee alla volta dei mari antartici. Dopo un viaggio alquanto tempestoso le navi giunsero in prossimità della Penisola Antartica e la costeggiarono fino a giungere all'isola di Ross, e nel golfo Erebus e Terror venne dato il nome all'isola di Dundee.
Da un punto di vista economico la spedizione fu un mezzo fallimento: non furono trovate balene australi e per rifarsi venne data la caccia alle foche, e ne furono catturate e uccise oltre 5000. Nel viaggio di ritorno vi furono numerosi casi di scorbuto (gli stessi Bruce e Burn-Murdoch ne furono colpiti), e gran parte dei campioni raccolti da Bruce e Burn-Murdoch andarono perduti, probabilmente gettati in mare a causa del carico eccessivo della nave.

La nave Balaena
Northbrook island

Fu nuovamente tramite Hugh Robert Mill che nel 1896 William Speirs Bruce si aggregò, come zoologo, alla Jackson-Harmsworth Expedition (1894-1897) comandata da Frederick George Jackson. Si imbarcò quindi sulla nave di rifornimento Windward diretta verso la terra di Francesco Giuseppe nel mare Artico.
Bruce trascorse l'inverno a Elmwood sull'isola di Northbrook, insieme ad altri sette membri della spedizione (tra i quali Albert Armitage, in seguito membro della spedizione Discovery di Scott, e David Wilton, in seguito zoologo della spedizione Scotia comandata dallo stesso Bruce). Nelle isole dell'arcipelago Bruce ebbe modo di incontrare Fridtjof Nansen, all'epoca considerato disperso, mentre era in attesa di essere imbarcato sulla Windward.
Incontrò anche alcuni navi baleniere di una spedizione di caccia proveniente da Dundee, la Balaena, la Diana e la Active. La prima era al comando del capitano Thomas Robertson che in seguito fu il comandante della Scotia nella spedizione guidata da Bruce.
Spitzbergen


Nell'inverno del 1897 Bruce divenne assistente di Zoologia presso l'università di Edimburgo. L'estate successiva Andrew Coats, volle organizzare una crociera di caccia nel mare di Barents, a bordo del suo yacht a vapore Blencathra. Coats aggregò alla sua spedizione William Speirs Bruce, che trascorse quindi un periodo in navigazione toccando alcune isole (isola di Kolguev e Novaja Zemlja). Il maltempo impedì lo sbarco sulle isole Spitzbergen (Svalbard), e la nave dovette rientrare a Tromsø.

Qui William Speirs Bruce conobbe Albert Honoré Charles Grimaldi (che l'anno successivo divenne Alberto I Principe di Monaco). Il nobile invitò Bruce ad aggregarsi al gruppo di ricerca, e quindi dopo soli due giorni Bruce era di nuovo in navigazione alla volta delle Spitzbergen, dove si occupò dello studio del plancton e di analizzare la salinità dell'acqua.

Scotia


Bruce comincio a sviluppare l'idea di una spedizione in Antartide.
La spedizione venne finanziata in gran parte dalla famiglia Coats.
Così come fece Scott, anche Bruce, durante i preparativi, si consultò con Fridtjof Nansen, con il quale era rimasto in rapporti amichevoli dopo l'incontro sulla Terra di Francesco Giuseppe. Nansen suggerì l'acquisto di una baleniera norvegese e Bruce, visto anche l'elevato costo della Balaena che inizialmente intendeva comprare, acquistò la baleniera Hekla.
La nave giunse nel porto di Troon (South Ayrshire), dove venne completamente ristrutturata nei cantieri della Ailsa Shipbuilding Company; al termine dei lavori venne rinominata Scotia.

Secondo i piani la spedizione avrebbe dovuto raggiungere la Penisola Antartica, e lì sbarcare un gruppo composto da quattro scienziati e due membri dell'equipaggio, che avrebbero dovuto trascorrere l'inverno a terra conducendo, nel periodo primaverile, delle spedizioni nell'interno.

Nel frattempo la nave avrebbe dovuto raggiungere la Georgia del Sud, e poi le isole Falkland o Buenos Aires per la manutenzione. Nell'estate successiva era prevista l'esplorazione della costa con rilevamenti magnetici, meteorologici e biologici.

Laurie Island

La Scotia salpò il 2 novembre 1902 da Troon e giunse a Port Stanley (isole Falkland) il 6 gennaio del 1903, ove rimase ormeggiata per 3 settimane, caricando rifornimenti per due anni.
Il 26 gennaio salpò in direzione sud, ed il 3 febbraio giunse alle isole Orcadi Meridionali dove alcuni membri dell'equipaggio sbarcarono a Saddle Island. La latitudine più meridionale raggiunta fu 71°21'S, ma il sopraggiungere della stagione invernale respinse la spedizione verso latitudini più settentrionali e verso le Orcadi Meridionali.

La nave ancorò all'isola di Laurie in una baia chiamata Scotia Bay, dove venne installata una stazione meteorologica. I 33 membri della spedizione trascorsero l'inverno a bordo, costruirono una stazione meteorologica e il 2 dicembre 1903 la Scotia, da poco libera dai ghiacci, poté rientrare a Port Stanley.
Stane il disinteresse dimostrato dall'Inghilterra, offrì la stazione meteorologica al governo argentino.
La Scotia venne riparata e rifornita, e il 21 gennaio 1904 salpò con a bordo tre meteorologi argentini che avrebbero trascorso l'inverno sull'isola di Laurie.

Nelle settimane successive la Scotia navigò verso sud-est rimanendo più volte incastrata dai ghiacci; durante la navigazione fu avvistata terra che fu chiamata Terra di Coats (Coats Land) in onore dei fratelli Coats, principali finanziatori dell'impresa.
Durante il viaggio di ritorno furono fatti rilievi del fondale dell'Oceano Atlantico meridionale e del Mare di Weddell, misurandone la profondità e facendo rilievi delle vette sottomarine; venne anche scoperta una dorsale a occidente della dorsale atlantica, alla quale venne in seguito dato il nome di Scotia Ridge. Venne inoltre esplorata l'isola di Gough, situata nel mezzo dell'Oceano Atlantico; qui gli scienziati, dopo due anni passati in mezzo ai ghiacci, raccolsero numerosi campioni della flora e fauna.
Al suo ritorno a William Speirs Bruce venne conferita la medaglia d'oro della Royal Scottish Geographical Society.

La spedizione Scotia fu un successo da un punto di vista scientifico; la catalogazione dei campioni raccolti e l'analisi delle osservazioni effettuate impiegò numerosi scienziati di valore.

Sull'onda del successo della Scottish National Antarctic Expedition William Speirs Bruce desiderava organizzare una nuova spedizione, ma non fu in grado di trovare finanziatori. All'epoca erano molto richiesti i libri sulle spedizioni antartiche, ma Bruce non ne colse l'opportunità: non pubblicò infatti alcun libro sulla spedizione Scotia.

Fu solo nel 1906 che venne pubblicato il libro di Robert Neal Rudmose-Brown, John Hunter Harvey Pirie e Robert Mossmann The Voyage of the Scotia.
i diari di bordo della nave vennero invece pubblicati nel 1992.


L'ultima spedizione comandata da Bruce, nuovamente accompagnato da Rudmose Brown, fu nel 1919 sulle Spitzbergen, dove vennero effettuate della prospezioni geologiche su incarico di un'azienda scozzese, che permisero il rinvenimento di giacimenti di carbone e di minerali ferrosi. Bruce tornò da quella spedizione fisicamente e mentalmente esausto: nel 1920 organizzò la liquidazione del laboratorio, le collezioni di campioni furono donate al Royal Scottish Museum, le mappe ed i documenti andarono alla Royal Scottish Geographical Society.
Puoi anche vedere il riepilogo della esplorazione dell'Antartide e tutti gli esploratori che si sono avventurati nell'Antartide.
 
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